Sarah Clancy – La mattina della luna del cacciatore, resto a letto

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La luce sbircia maliziosa questa sgargiante mattina d’autunno
e atterra sugli alberi fuori dalla mia finestra
con le loro foglie quasi cadute,
e i richiami del puledro appena svezzato
per una madre che non verrà mai
e a nessuno si spezza il cuore,
il nostro fiume è pieno e vivace e accanto ad esso
con un occhio chiuso l’airone bianco pianifica un’altra morte,
sulla carreggiata lontana auto invisibili passano ronzando
andando sempre da qualche parte,
giù sul prato il nostro gatto randagio castrato tormenta con
il suo piede morbido l’erba –
anche lui si aggira questa mattina
anche se non ha idea di quello che vuole
E io, il mio letto è bagnato di luce e troppo vuoto
la coperta bianca è rigida e illuminata in modo innaturale;
in questo genere di mattina, mi sento innocua
Sto ad oziare quando dovrei muovermi
quando tutto intorno a me è urgente
quando ogni essere vivente è a caccia
e se tu fossi qui allungherei una mano per svegliarti,
e in questo raro mattino soleggiato
potremmo salvare qualcosa.

Traduzione di Silvia Accorrà