Visioni profonde
Cineasta autodidatta, il magiaro Béla Tarr è stato finora negletto dalla saggistica nostrana. A colmare questo vuoto paradossale ci pensa Marco Grosoli con Armonie contro il giorno, uno studio monografico incisivo e attento al particolare.
La filmografia di Béla Tarr, presa nel suo complesso, si rivela come il grandioso affresco di una contemporaneità che sta perdendo l’umano, e le scelte antinarrative del grande regista lo sottolineano in ogni passo della sua quarantennale carriera: dagli esordi (1971) all’abbandono della macchina da presa, con il capolavoro Il cavallo di Torino (2011), per dedicarsi all’insegnamento nella Sarajevo Film Academy.
Grosoli analizza le opere una per una, arricchendo la nostra visione con un’analisi puntuale e dettagliata che sa svelarci sia la forza, sia alcune debolezze dello sguardo di Béla Tarr. Un saggio straordinario, che si chiude con una serie di illuminanti interviste ad opera del critico Michael Guarnieri e che fa nascere il desiderio di (ri)vedere l’intera opera del regista.
Un libro indispensabile per tutti gli amanti del cinema più autentico.