Romain Gary – Gli aquiloni

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“Gli aquiloni” è nel contempo una storia resistenziale e una storia d’amore, quella tra Ludo, giovane normanno con una memoria prodigiosa, e Lila, nobile polacca che vive tra la Normandia, dove passa le estati, e il corridoio di Danzica. La loro passione, basata sulla sudditanza e l’adorazione di Ludo per l’amata, è messa a dura prova dagli eventi che sconvolgono l’Europa negli anni Trenta e Quaranta: l’ascesa del nazismo, l’invasione della Polonia, l’occupazione della Francia, la resistenza, lo sbarco alleato fanno da sfondo a tutte le vicende, spesso travolgendole come la Storia è usa fare quando irrompe nelle nostre vite. Ludo e Lila si ritrovano e si perdono più volte, tra tradimenti, sacrifici, eroismi e follie, rivelando i loro limiti ma anche la loro profonda umanità.

Ambroise Fleury, zio di Ludo e suo padre putativo, è un postino che costruisce e fa volare aquiloni, che da simbolo della fantasia si trasformano in arma per la resistenza nel corso del romanzo, ed è il deus ex machina della prima parte della storia. Nella seconda emerge dalle quinte il personaggio di Julie Espinoza, ex tenutaria di bordelli, ebrea, che si finge contessa Esterhazy per infiltrarsi tra i gerarchi nazisti e creare una rete d’appoggio per la resistenza, fornendo informazioni fondamentali. Memorabile anche Marcellin Duprat lo chef del ristorante Clos Joli, che serve i piatti più raffinati ai tedeschi, ma non per piaggeria, bensì come atto di resistenza della cucina francese, che mai si piegherà alla barbarie tedesca.
Molto ben delineati sono anche gli altri personaggi secondari, tra cui spiccano i genitori di Lila, il conte Stas Bronicki e la contessa Anna Bronicka, due nobili polacchi che possiedono un castello nel disgraziato corridoio di Danzica, luogo di passaggio per le truppe tedesche durante l’invasione della Polonia. Il fratello di Lila, Ted, è un giovane idealista e ribelle, che aderisce eroicamente alla resistenza, e Hans von Schwede, cugino della ragazza e rivale di Ludo, è un ufficiale tedesco che partecipa a un complotto contro Hitler.

Il romanzo, che Romain Gary dà alle stampe poco prima di suicidarsi, è ciò nonostante un inno alla vita e alla libertà: l’autore utilizza il simbolo degli aquiloni, che il nonno di Ludo costruisce e fa volare, per esprimere la forza dell’immaginazione e della speranza, capaci di sfidare le convenzioni ma anche le avversità.
Lo stile di Gary è ricco di umorismo, ironia e poesia, ma sa essere realistico e crudo nel raccontare una vicenda drammatica che s’incastra nella nostra Storia.

Un romanzo che commuove, fa riflettere e resta impresso nella memoria.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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