Fred Uhlman – L’amico ritrovato

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Romanzo breve di Fred Uhlman, L’amico ritrovato (pubblicato per la prima volta nel 1971) narra l’amicizia tra due ragazzi di diversa origine e religione nella Germania degli anni Trenta, sullo sfondo della tragica ascesa del nazismo. Il libro è ispirato alla vita dell’autore, che era un ebreo tedesco espatriato in Inghilterra dopo l’avvento di Hitler.

Il romanzo è scritto in prima persona dal punto di vista di Hans Schwarz, un ragazzo ebreo di famiglia borghese che frequenta il liceo a Stoccarda. Hans si affeziona all’unico compagno che non lo discrimina: Konradin von Hohenfels, discendente di una famiglia di nobili ariani, una delle più antiche e prestigiose della Germania. I due diventano amici inseparabili, condividendo interessi, passioni, sogni e segreti. Tuttavia, la loro amicizia è destinata a essere spezzata dalle leggi razziali e dalla propaganda antisemita, che rendono impossibile la loro convivenza. Konradin, affascinato dall’ideologia nazista, fortemente sostenuta anche dalla madre, si separa da Hans, che è costretto a lasciare la Germania e a rifugiarsi negli Stati Uniti. Fedele al regime, Konradin insegue il proprio destino, che scopriremo solo nelle ultime righe, in un finale inatteso e commovente.

L’amico ritrovato è un capolavoro di sensibilità e di stile: riesce a raccontare con semplicità e profondità un tema universale, il valore dell’amicizia, che supera ogni differenza e ogni ostacolo ma deve fare i conti con la crudeltà e l’ingiustizia della Storia. Il romanzo è anche una testimonianza storica e parzialmente autobiografica, che riflette l’esperienza personale dell’autore e la sua visione critica e disincantata di un’ideologia che ha distrutto la sua patria e il suo popolo.
Scritto con uno stile sobrio ed elegante, alterna momenti di lirismo e d’ironia, di tensione e di pacatezza. Il linguaggio è fluido e scorrevole, ricco di dialoghi e descrizioni che rendono vivi e verosimili personaggi e ambienti.

Un romanzo che ha la capacità di emozionare e di far riflettere, di mostrare la bellezza e al contempo la fragilità dell’amicizia, di denunciare la follia e la violenza del nazismo celebrando la memoria e la resistenza degli ebrei. Uhlman sa parlare al cuore e alla mente di noi lettori: non ci è difficile identificarci con i protagonisti e con il loro destino. Un’opera che si interroga sul senso della vita e della Storia, una testimonianza che non si dimentica.

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