Una nostalgia senza compromessi
Giovanni, calciatore piombinese approdato ai fasti della serie A, torna nella sua città natale, dove allenerà la squadra locale, precipitata nei campionati di Divisione, e si confronterà con un presente apparentemente senza prospettive. Presente che trova il proprio emblema nel disastrato stadio Magona, battezzato come una storica ferriera ormai riconvertita, anche nel nome.
La vicenda del protagonista si snoda tra vecchie glorie e crisi economica, e con la necessità di fare i conti con il proprio passato. Un bilancio che non si rivelerà del tutto negativo grazie alla serenità d’animo raggiunta da Giovanni, in grado di convivere con i propri ricordi senza estraniarsi nel rimpianto.
L’atmosfera dolceamara che si respira in queste pagine è ben resa dall’autore, con uno stile e atmosfere che riportano alla memoria scrittori del Novecento come Cassola e Bianciardi.
Una storia di provincia come non se ne pubblicavano da tempo, in cui i risvolti sociali vengono presentati con la pacatezza consapevole delle esperienze vissute.
Gordiano Lupi si dimostra, ancora una volta, narratore di razza, e ci regala uno dei migliori romanzi italiani degli ultimi dieci anni.
Pregevole il reportage fotografico di Riccardo Lupi, fratello dell’autore, che scandisce il volume.