Elif Shafak – I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo

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Questo libro è stato tra I finalisti del Booker Prize 2019 e, secondo il mio parere, avrebbe dovuto vincere. La storia è geniale, e comincia con l’assassinio di Leila Tequila, una prostituta di Istanbul. Pare che quando il nostro corpo muore il cervello rimanga attivo per circa dieci minuti ed ecco perché Leila riesce a ripercorrere la sua vita e noi veniamo a sapere tutto di lei.
Nella seconda e terza parte del romanzo veniamo a conoscenza degli eventi successivi tramite i suoi cinque amici (anch’essi tutti outsider, ognuno a modo loro) e ci viene anche rivelata l’identità degli assassini e il loro movente.

Questo romanzo è davvero brillante, scritto meravigliosamente e struggente. Affronta anche temi delicati come il terribile Articolo 438 del Codice Penale turco, che concedeva pene ridotte per gli stupratori di prostitute e fortunatamente fu abolito nel 1992 grazie al movimento delle donne, e l’esistenza del Cimitero degli Abbandonati, dove coloro che non hanno alcun familiare o sono stati rinnegati dalla propria famiglia vengono seppelliti.

Per aver esposto il lato oscuro della Turchia, l’autrice è sotto indagine e censurata nel suo Paese e ora vive a Londra.

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