Un romanzo incategorizzabile
Un romanzo che va avanti a suon di frammenti, l’unica forma di cui Donald Barthelme dice di fidarsi, raccontati da una pluralità individuale: i sette uomini che dividono la casa (e non solo) con una Biancaneve che, in comune con quella dei fratelli Grimm, ha solo il nome.
Grazie a un linguaggio completamente sconvolto e a una struttura che ricorda le pennellate involontarie di un pittore, Biancaneve risulta trash, ironico, ma anche molto profondo. La fiaba si trasforma in un’esperienza che apre la porta a scenari mai visti, riformula concetti, si imprime nei recessi più intimi della mente.
Un libro che nel 1967, quando fu pubblicato, ruppe gli schemi, ma che risulta ancora oggi attualissimo.