Una terribile bellezza
Povertà e miseria sono le vere protagoniste di un tradimento consumato in dodici ore superbamente narrate da Liam O’Flaherty. Un’umanità spesso mediocre, fatta di realtà meschine e lampi di orgoglio, si intreccia nella notte di Dublino durante il momento più nero della travagliata lotta per l’indipendenza dell’Irlanda, negli anni Venti del secolo scorso. La vicenda narra di un moderno Giuda che, sperperando i denari ricevuti per l’infedeltà alla causa, diviene il virus letale da debellare ad ogni costo da parte degli anticorpi dell’organizzazione che ha disertato. Un romanzo disilluso e non convenzionale sulla storia irlandese, con atmosfere e tensione ben dosate e la cura di evitare immagini stereotipate di buoni (Irlandesi) e cattivi (Inglesi). Splendida la caratterizzazione dei personaggi: su tutti Dan Gallagher, capo dell’organizzazione, emblema della lucida follia che spesso accompagna i rivoluzionari più intransigenti. Un credibile ritratto dell’umana ambiguità.