
smettete di guardare a terra
smettete di fissare il telefono
smettete di nascondervi sotto le rocce
smettete di annegare sotto il mare
smettete di evitare lo sguardo
di qualcuno che ha bisogno
fermate le menzogne sui social media
fermate i bulli che si nascondono
dietro il tocco
sulle tastiere dei loro laptop
smettete di fingere di preoccuparvi
per una condivisione di facebook e fermatevi
fermi fermi lasciate cadere qualche moneta
qua e là
alzate la testa
alzate la vostra testa del cazzo
alzate il mento verso il cielo della sera
senza chiedere perché, perché lo sapete perché
alza la testa verso la punta di una testata nucleare
e gli uomini che la spostano sulla scacchiera
alzate la testa verso il figlio morto stecchito
sepolto in profondità tra le macerie dei condomini
alzate la testa a Gaza, lo Yemen, Ferguson, Chibok
e Charlottesville e Aleppo, il Ciad, il Messico, il Sudan
alzate la testa alle conseguenze della Grenfell Tower
alzate la testa verso la persona con i piedi doloranti
due isolati più in giù che chiede spiccioli
alzate la testa all’ape morente
alzate la testa ai poteri che sono
responsabili del mondo del bigottismo
alzate la testa alla brutalità della polizia
alzate la testa a un rifugiato
indesiderato non amato nel mare odioso dei media
alzate la testa a quel mare
quel mare che sale brutale
sputato fuori dal ghiaccio della pancia artica
alzate le vostre teste del cazzo
tenetele in alto
alzatele con forza
sollevatele come pugni chiusi
pronti a colpire e difendere
alzate la testa
dalle persone di terra
alzate
le vostre teste