Dave Lordan – Poesia per la campagna anti-Fracking

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Attenzione a quello che vi parla del futuro dei vostri figli
poiché ha una macchina per terremoti
che ridurrà in macerie la vita dei vostri figli.
Attenzione a colui che vi parla di Investimenti e Progetti comunitari
perché corromperà i deboli e i fragili tra voi
e investirà creando divisione e odio.
Attenzione a quella che vi parla di proteggere l’ambiente
e delle procedure di sicurezza. Lei sta prendendo milioni
per mentire e proteggerà se stessa
da ogni conseguenza
con un esercito di avvocati.
Soprattutto, fate attenzione a chi vi parla di posti di lavoro.
È alla ricerca di un bottino e, dopo che l’ha ottenuto,
vi lascerà tutti ad annegare in un buco
da cui non potreste mai uscire.
Ecco come lo so:
Anni fa un Tizio-che-dava-lavoro è venuto nella mia vecchia città
sputandoci addosso centinaia di nuovi posti.
Ha aperto miniere e fabbriche,
saccheggiando la terra e la gente.
Un bottino ancor più grande per il Tizio-che-dava-lavoro
grazie ai politici
che hanno fatto in modo che, come loro,
non dovesse preoccuparsi delle tasse
o di pagare alcun affitto per le fabbriche e miniere,
che, per diritto, appartenevano al popolo.
Ovviamente, la gente non apparteneva (e non appartiene)
nemmeno a se stessa. Il Tizio-che-dava-lavoro pagò le persone
appena, in modo che
appartenessero a lui senza causare guai;
per il periodo di tempo in cui gli servivano ad accaparrarsi il bottino.
Per far breve una lunga triste storia:
è passato qualche anno e poi, naturalmente, il Tizio-che-dava-lavoro è scappato
con tutto il bottino e tutto il lavoro.
Tutto quello che ha lasciato è stato un grande grande buco,
un grande e grosso buco magnetico in una parte della mia città.
Questo buco ha avuto molti nomi diversi
per tutte le diverse persone
che ci sono cadute nel corso degli anni.
Per la maggior parte si chiama Il Buco della disoccupazione.
Per molti è stato Il Buco della dipendenza.
Per gli altri, Il Buco della depressione nera.
Tanti sono caduti e cadono e stanno cadendo
Nel Buco del suicidio.
Nel corso degli anni ho sentito molte donne urlare
senza risposta nel Buco della Violenza sulle donne.
Questo grande grande buco dalle parti del centro storico, scavato
in un colpo solo dal Tizio-che-dava-lavoro: io lo chiamo il Buco della Memoria.
Io lo chiamo Buco della Memoria
perché trent’anni dopo
le persone ancora ci cadono dentro
e molto pochi ricordano
e ancora meno potranno mai ammettere
chi è stato a scavare il Buco.
Quindi, il mio consiglio per voi ‒
da qualcuno che ne sa ‒
è questo: quando il Tizio-che-da-lavoro arriva,
raccogliete le forze,
radunatevi in giro nel maggior numero che potete,
marciate come un solo uomo nella sua direzione
e cacciate il bastardo bugiardo e imbroglione
fuori dalla città.

Traduzione di Silvia Accorrà