Catullo
CXI
Su, Aufilema!
(su bella, dai)
Sembri tanto
Una fighina
Così carina
Sempre al fianco del tuo uomo, vero?
Tutta casa e famiglia;
mica una
mignotta
malandata.
Ehi,
un attimo, Aufilena –
senza offesa
ma…
Da quando in qua
Fighine
Così carine
giocano
a pucciare il biscotto
con il loro papà
e fanno
da mamma
(su bella dai)
ai fratellini in passeggino?
Dagliela, bella, dagliela su,
Ancora al tuo padrone.
Carina col cazzo;
meglio fare la troietta.
CXII
Allora, Nasone
Che c’è?
Te la fai da solo?
Matto.
T’avevo
fatto
uno di noi.
Uno di quelli disponibili
un bel tipo;
da fidarsi insomma
quelli tutti…
culo e camicia.
Ma…
Ai tuoi
amici
non piace quando
Vai
In quei
posti
Pantaloni
Abbassati alle
caviglie?
(è un attimo)
Su per il…
Nando!
Patetico ciucciaballe
Imbellettata checca
Vai…
dai,
gran culattone.
CXII
La vedi, Cinna?
Maecilia.
Faccia brutta come la fame
ma
Una volta…
Ragazzi, quant’era
Ben fornita.
Gli piaceva in tutt’e due i modi,
fronte e
retro.
Voglia matta di scopare
Tatuaggi Ibiza dove le pare,
un consesso
di gran spasso
Allora.
Adesso è tornato Pompeo
e la troia è passata di moda,
basta andare a caccia
smessa la passione
incassa l’assegno dei servizi sociali
tira su un bel trio di
rachitici.
Da fare da fare da fare.
Pannolini puzzolenti
Marmocchi piagnucolanti
gnocca
traditrice.
CXIV
Guardalo lì come romba su per la carraia,
Il signor Sborone!
Celoduro
(fortunello d’un cazzone)
Col suo
suv
sfavillante
nuovo di zecca
nella sua tenuta di
Fermo,
il coglione.
Ricco, ‘sti due.
È tutto della banca
e il povero pirla
non è manco buono a letto.
Fattene una ragione.
Credito non ce n’è più.
Romba, cazzo, romba,
e cosa spari se non a vuoto.
© dell’Autore
Pubblicato in The Irish Catullus a cura di Ronan Sheehan – A&A Farmar, 2010: Dublino
Traduzione di Mario Giosa