Sei storie improbabili
Prima parte dell’antologia personale di Mignon G. Eberhart Dead Yesterday and Other stories (2007), questo volume presenta cinque racconti brevi (con protagonista Sarah Keate) ed uno lungo (con protagonista Mel Standish) scritti dall’autrice per varie riviste specializzate tra il 1933 e il 1936. Si incomincia con Il mistero del turno di notte, piuttosto insulso e troppo telefonato, e si prosegue con Morto ieri, non particolarmente degno d’interesse. Il terzo racconto, che dà titolo all’antologia, è accettabile, ma i migliori sono i due che seguono, La tappezzeria verde e oro e L’albergo vuoto. Conclude la raccolta la lunga narrazione de La corda di violino.
Presentare i racconti migliori per ultimi non è un’idea brillante, poiché il lettore potrebbe già aver abbandonato il libro. A partire dal quarto racconto le storie si fanno avvincenti, ma non per questo risultano meno improbabili, e il coinvolgimento nell’indagine delle protagoniste è sempre tirato per i capelli. La Eberhart era narratrice decisamente più versata per il romanzo che per il racconto.
Chiude il volume il racconto Sotto la pelle di Partenope di Emilio Daniele, ambientato nella Napoli di fine Ottocento e ben scritto, ma non particolarmente coinvolgente e con una soluzione poco interessante.