Richard Powell – Vacanze matte

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Che cosa ha distrutto il Sogno Americano, incarnato dai leggendari pionieri capaci di vivere a contatto con la natura, di gioire per un tramonto e immaginare una vita senza altre imposizioni che quelle date dal desiderio di una vita libera e armonica? Questa è la domanda di fondo che Powell sembra porsi raccontando le buffe avventure dei membri della famiglia Kwimper, che vivono da anni esclusivamente di sussidi e aiuti governativi ai quali non avrebbero, in realtà, alcun diritto.
Durante una gita si trovano a doversi accampare lungo una strada in costruzione, su un terreno che non è ancora, ufficialmente, proprietà del governo: la famigliola decide di impossessarsene per vivere alla maniera dei pionieri, ma la loro bizzarra iniziativa verrà comicamente osteggiata da un solerte funzionario statale, da un’assistente sociale col pallino dell’antropologia e un paio di gangster da strapazzo.

Il romanzo rivisita in chiave leggera il mito dei pionieri, di coloro che fecero l’America, che tanto spesso ha fornito materiale alla narrativa: Powell lo distrugge trasformandoli in una compagine di scansafatiche, tanto ingenui all’apparenza quanto furbi alla prova dei fatti, capaci sì di concepire quel sogno di una vita libera e autodeterminata, ma costretti a combattere, in modo davvero poco epico, contro burocrati e delinquentelli che di quel sogno sono l’estrema evoluzione e finiscono per incarnarne il degrado e, forse proprio perché ne sono consapevoli, lo osteggiano con tutte le loro forze.
I Kwimper sono, a loro volta, quanto di più lontano dalla stereotipata immagine degli eroi della frontiera: pigri, opportunisti, furbi e ignoranti, rifiutano categoricamente di lavorare quando è il sistema a imporlo, ma sono capaci di rimboccarsi le maniche e farsi in quattro quando questo viene a coincidere con il personale concetto di vacanza, ricordando quello che diceva Twain a proposito di lavoro – solo quando non è imposto lo si fa volentieri. Il lavoro dei Kwimper si rivela poi un vero atto di “rifondazione” della civiltà, dove la natura è fonte di sostentamento, la vicinanza tra esseri umani è ricercata in quanto atto solidale e non necessità utilitaristica e si riscoprono così i valori che dovrebbero stare alla base dell’America.

Vacanze Matte è però anche un romanzo spassoso, da leggere per puro intrattenimento, poiché pieno di scene comiche dettate da un ritmo da commedia televisiva davvero molto attuale: piacerà sia a chi cerca una lettura leggera, sia a chi chiede a un libro spunti di riflessione e pietre di paragone.

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