Il libro di Andrea Zhok si propone di analizzare la genesi e la logica della ragione liberale, ovvero il paradigma politico, economico e culturale che domina il mondo occidentale da secoli. L’autore ripercorre la storia del liberalismo, dalle sue origini nel XVII secolo fino ai nostri giorni, evidenziandone i presupposti filosofici, le contraddizioni interne e le conseguenze sociali.
Zhok sostiene che la ragione liberale non è solo una dottrina politica, ma una vera e propria visione del mondo, che ha colonizzato l’intero spazio concettuale del politico, rendendo impossibile pensare alternative.
La ragione liberale si basa su una concezione individualista, utilitarista e relativista dell’uomo e della società, che nega ogni valore trascendente e ogni legame comunitario. Questa visione ha generato una società atomizzata, competitiva e consumistica, in cui il denaro è diventato fine ultimo e criterio di misura d’ogni cosa.
Zhok critica anche alcune forme di opposizione al liberalismo, che spesso ne riproducono la identicamente la logica, come il socialismo, il comunismo, l’anarchismo, il populismo e il neoliberismo. Propone invece una via alternativa, basata su una concezione realista, personalista e comunitaria dell’uomo e della società, che riconosca il valore della natura, della libertà, della dignità e della responsabilità.
Critica della ragione liberale è una lettura stimolante e provocatoria, che invita a riflettere criticamente sulle radici e sulle conseguenze della ragione liberale e a cercare nuove prospettive per il futuro. Il saggio, scritto con chiarezza e rigore, si basa su una vasta bibliografia, che include sia autori classici che contemporanei. Un testo adatto a chi si interessa di filosofia, di storia, di politica e di sociologia, ma soprattutto e a chi vuole approfondire le questioni più urgenti e rilevanti del nostro tempo.