Io credo in loro, e per questo esistono.
Fra le Montagne di Wicklow
è più facile di quel che pensi starsene nascosto.
Dietro cascate.
Fra crepe prive di sole.
Nei densi fogliami dei rododendri.
Su declivi di ombre agitate e ghiaioni.
Niente di ciò che conosco, eccetto i miei versi,
parla della tribù di questi posti.
Sono orfanelli scappati dalle
miniere di piombo.
Sono viandanti sgusciati fuori
da ballate e poemi.
O forse ribelli sfuggiti
alle giubbe rosse
finché queste svanirono dissolte.
Sono estatici folli e sacerdoti
che si accucciano ad alte rovine
e danno feste di migliaia di giorni
in delirio in gradi stanze sotto il cielo.
E mutano in volpi alla luna
a passo felpato tra nevi di strada
rovistano sacchi e bidoni nei sobborghi urbani.
Ma, a dirla tutta, questa tribù non conosce schemi. Non cede alle descrizioni.
Niente, eccetto il suo esistere, riesce a tradursi:
Nessuna ragione, argomentazione, tradizione, nessuno scopo.
Questa tribù è il mio credo. Ed ecco tutto.
Forte è la mia fede.
Forte è il mio ritmo.
Forte il mio incanto.
Forte il mio volere
& volendo risorgo finché
non svanirò con loro
avvolgendomi a una nebbia
dove non verrò mai scoperto
sopra Mullaghcleevaun.
È così nobile perdersi.
È così bello abbandonare.
È così giusto salire
Con chi è disperso e dimenticato
Fino a vette che gli immobili
non possono nemmeno immaginare.