Barbara Ungar – Venere allo specchio

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Ispirata da Tiziano

L’amore s’aspetta che la propria radianza duri
in eterno.
              Il corpo ampio e soffice
la pancia e le braccia flaccide
che oggi nessuna donna vorrebbe avere
                                                  mentre il viso…
bellissimo da supermodella
                                       incorniciato
da riccioli dorati intrecciati con perle…
si guarda oltre la spalla.
                                    Dietro di lei
un cherubino s’appresta a sbatterle in testa
una ghirlanda.
                                     Accanto a lei
un altro cherubino robusto sorregge per lei
il pesante specchio.

                                     Tra di loro
                                         la fetta
verticale di lei
                    catturata dallo specchio
                                                     non corrisponde…
un occhio scuro ed enorme
                                     da cavallo
imbizzarrito
               con la carne sotto che cede
                                              Lei vede
quello che ogni donna
                             in uno specchio vede

il peggio di sé
                  La vecchia
                                che le viene incontro
un folletto vorace
                          La pesante cornice di legno
                                                                  Chiude
il coperchio della bara.


Da Save Our Ship (Ashland Poetry Press, 2019)
Versione italiana di Riccardo Duranti

Riccardo Duranti (foto di Edo Ferri)

Riccardo Duranti ha insegnato a lungo Letteratura Inglese e Traduzione Letteraria presso La Sapienza.
Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il premio Catullo nel 2014.
Ha tradotto l’opera omnia di Raymond Carver e autori come John Berger, Philip K. Dick, Cormac McCarthy, Michael Ondaatje, Nathanael West, Richard Brautigan, Caryl Churchill, Elizabeth Bishop, Henry David Thoreau, Edward Bond e Kate Tempest.
Tra i suoi libri di poesia: Bivio di voce (Empirìa, 1987), The Archer’s Paradox (The Many Press, 1993), L’affettuosa fantasia (Aracne, 1998), Made in Mompeo, haiku e immagini (con Rino Bianchi, Corbu, 2007) e Meditamondo (Coazinzola Press, 2013). Nel 2015 è uscito il suo primo libro di racconti: L’orsacchiotto Carver e altri segreti (Ianieri).
Vive sui Monti Sabini dove gestisce un uliveto.

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Il quinto libro di Barbara Ungar, "Save Our Ship", vincitore del Richard Snyder Memorial Prize della Ashland Poetry Press, è stato nominato Miglior libro della Kirkus Reviews del 2019 e ha vinto un premio Benjamin Franklin nell'Independent Book Publishers Awards. I libri precedenti includono "Immortal Medusa", nominato come miglior libro da Kirkus Reviews del 2015; "Charlotte Brontë, You Ruined My Life"; "Thrift"; e "The Origin of the Milky Way", che ha vinto il Premio Gival e una medaglia d'argento agli Independent Publishers Book Awards. Professore al College di Saint Rose di Albany, NY, vive a Saratoga Springs.

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