Nefandezze ed esoterismo
Virginio Lo Russo, commissario di Roma Trevi, è tormentato da un caso irrisolto: il sequestro di due studenti presso la celebre Fontana. È anche straziato dalla morte della moglie, portata via da un male incurabile. Ma, durante la ricerca dei due ragazzi, il ritrovamento di una divisa delle SS mette in discussione tutte le ipotesi precedenti: chi e che cosa si cela dietro il sequestro? Il commissario Lo Russo dovrà fare i conti con una Roma occulta, che trama nell’ombra. E la soluzione dell’indagine sarà tutt’altro che scontata.
La narrazione è un tantino pedante, e ci sono alcuni passi estremamente retorici (Intanto, riversa sulla scala, una ragazza bionda sui vent’anni stava morendo dissanguata. Di lei non si sarebbe mai saputo niente, né chi fosse, né da dove venisse, sacrificata da un assassino senza scrupoli per salvare se stesso e la sua gente scellerata dalla giustizia umana, tanto per fare un esempio), ma la vicenda narrata è intrigante e scorre via che è un piacere. Un giallo contaminato dall’esoterismo, con un commissario come tanti ne abbiamo già conosciuti ma con un mistero che si perde nei meandri di un inquietante passato. Una buona lettura d’intrattenimeto.
Il racconto che chiude il volume (Spiegazioni di Nicoletta Sipos) è una storia di punti di vista condotta sul filo dell’ambiguità: un caso inestricabile e perturbante, non privo di tinte horror, nerissimo come le quattro menti che ne sono protagoniste.