Aoife Casby – […]

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I

A partire dal desiderio, il testo è stato creato.

Sex.

Ex.*

Il punto è scrivere e non aver paura.

X.

La resistibile idea di baciarsi. Inizia nella pancia, la serra (la pancia) l’incorona (e qui è ora di parlare delle spine), ma no, ti va nelle braccia, il coraggio e l’azzardo dell’abbraccio; senti come possono reggere le tue spalle. Il bacio, il labbro, l’anticipazione della lingua. È caldo, la luce intiepidisce. Sento voci, altro, loro. E io sono fuori, da parte, un mio retropensiero. Adesso. La camicia di cotone che indosso, a righe grigie, il bacio sguaina le tue mani. E dire per favore, non farlo, non farlo, non so cosa toccare, oh pelle. Oh calore. Th. Th. Th. / Luce. E odore. Dico alla profondità del giorno dalla pelle sotto la tua camicia e appoggio la stampa del desiderio di profumo per anni. Perché questo è ciò che sta nella pancia profonda ora. Tutto questo prima del bacio. La pancia sbadigliata si è serrata. E le spalle, io. Così forte. E fili di luce fanno esplodere nel mio pensiero acustico il mondo delle delizie. Felice. Oh me. Oh io. E non oh sì. Oh non, immagino il tuo occhio. Vedo. Posso. Sono io. Sono io. Resisto. Resisto. (Questa svolta barbarica.) Desisto.

II

Ho in mente un modello di donna; canta o si sapeva che cantasse, le Ave Maria. Sa leggere, scrivere uomini. La sento discutere nelle sale d’attesa, il suo sicuro sarcasmo, il peso. Una volta conosceva la canzone di un pettirosso, un uccello canoro dal colletto; ora sogna di uccelli dal sonno innaturale; trascorre lunghi pomeriggi a spingere una carrozzina, osserva i turisti sul fiume assorbita per 30 secondi o l’acqua che ruzzola senza il riflesso delle nuvole, senza le felci, il sottobosco, il cigno morto, focalizzata sulla ricostruzione di un paese senza chiedere di paese si tratta.

III

Fugge dalla città quando può, per la foresta. La silvicoltura è una stanza. Ed è sua. La mensola del camino, i rami in cui rende preziosi tutti i suoi desideri, mostra immagini dei morti che non può emulare. Tiene gli uccelli la cui specialità è mangiare tracce di briciole, sa cosa significa. Ci sono angoli e parti sotto dove la luce non cade mai. Sa anche che ci sono quelle / cose che / che vivono nell’oscurità intenzionale. La foglia e la foglia si voltano, si accordano e cantano come bambini, presi in se stessi e tutta la società prende in giro la sua comprensione.Non volendo tornare in città, inizia a isolarsi acusticamente, ma continua a cucinare pasti equilibrati e ad apparecchiare la tavola. Questa donna tornerà nella sua stanza. Il suo fegato è ossessionato, ricorda nella sua adolescenza sottolineando importanti parole nei libri, i cui fantasmi non riesce a ricordare.

* Gioco di parole intraducibile. Sex (sesso) diventa Ex (ex), che diventa X.

Traduzione di Silvia Accorrà

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I racconti brevi e le poesie di Aoife Casby sono stati pubblicati in “The Dublin Review”, “The Stinging Fly”, “Banshee”, 'Noir by Noir-West' (Arlen House), “Ropes”, “The Cúirt Annual”, “Whispers and Shouts”, “West47”, “Criterion”, “The Cork Literary Review”, “Divas anthology” (Arlen House), “The Sunday Tribune”, “Cyphers” e altrove. È stata la vincitrice del “Doolin Short Story Prize 2017” (giudicata da Tramp Press) ed è stata a lungo inserita nell'elenco dei vincitori del “Seán Ó Faoláin Short Story Award” e del “Fish Short Story Prize”. Ha ricevuto borse di studio letterarie dall'Irish Arts Council e dal Galway County Council. Sta completando un dottorato di ricerca presso la Goldsmith's University, Londra.

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