Anche i tuoi occhi cadranno nel sole
sospesi a mezz’aria tra dio e la legge,
col sigillo degli esclusi sul petto
in quel viaggio informe chiamato vita
che mal digerisce deragliamenti,
emotivi o religiosi o putridi.
Anche i suoi occhi cadranno nel vento,
figlio di figli respinti nel fango
dai giusti, perché contempla libertà
e pretende autonomia d’errore
col suo marchio di guitto inciso nel fuoco.
Anche i miei occhi cadranno nel tempo,
in quel tempo dell’anima che svuota
le vene e stinge i sogni nel mare,
che brucia di sale e affonda nel pianto:
Identità svilita fra maschere
umane appese a macerie di senso,
reclama la morte di prima dell’alba:
“Ballate e dimenticatemi in fretta,
meglio sparire nel culo dell’oblio
alla certezza di un ricordo che sfuma”.
Tratto dalla silloge Passaporto Nansen.