L’investigatore privato Nestor Burma viene ingaggiato da Hortense Hennessy per ritrovare il suo compagno, un ex senzatetto che l’ha lasciata incinta e senza mezzi di sussistenza. Per Burma è subito una questione di principio, e per risolvere il caso dovrà abbattere un castello di bugie e segreti sostenuto da una sensitiva, da una ventenne scandalosa e da una femme fatale.
Con il marchio Darkside, Fazi riprende a pubblicare Léo Malet. Certo, le traduzioni non sono più quelle di Luigi Bernardi e mancano le cover di Tardi, ma lui è sempre Nestor Burma, impegnato a svelare un mistero tra le torbide acque di Javel.
Divertente, brioso, originale, si legge a tempo di record. Ci porta nella Parigi del 1957 con un palcoscenico di personaggi che sfiora anche l’intrigo politico. Nestor è più in forma che mai: gigioneggia, risolve il mistero e fa breccia nel cuore delle signorine. Il romanzo è breve, ma la scrittura è fluida e divertente, cosa che non si può dire della maggior parte dei libri attualmente in commercio.