Madrid, seconda metà del secolo XVII. Inigo Balboa, figlio di un soldato morto nelle Fiandre, va a vivere presso il Capitano Alatriste, che fu il miglior amico del suo defunto padre e che si guadagna da vivere come mercenario, sistemando i conti in sospeso di vari personaggi. Un giorno il Capitano viene ingaggiato da alcune persone mascherate per uccidere due viaggiatori inglesi ma, al momento di portare a termine l’incarico, scatta in lui il sospetto che la faccenda nasconda qualche pericolosa trama politica e risparmia la vita alle due vittime. Il giorno dopo, a Madrid, tutti scoprono che il Principe di Galles è arrivato in città, e la notizia fa infuriare non poco l’Inquisitore Supremo…
Il Capitano Alatriste è il primo romanzo di una lunga serie che ha come protagonista il Capitano Diego Alatriste y Tenorio, perfetta caratterizzazione di avventuriero ruvido ma leale, fedele ai principi del cameratismo e abilissimo con la spada, ispirato a un personaggio realmente esistito, del quale si trova traccia negli scritti di Lope de Vega.
In quest’opera, Arturo Pèrez-Reverte introduce tutti i personaggi della saga, che torneranno poi nei romanzi successivi. Troviamo tutti gli elementi del classico romanzo di avventura alla Dumas: agguati, duelli, intrighi, ambientazione storica, unione di personaggi fittizi e reali, il tutto narrato con un ritmo sostenuto e divertito, dalla voce di un ormai invecchiato Inigo, secondo un collaudato espediente letterario.
Senza essere un capolavoro, si tratta di un romanzo da leggere tutto d’un fiato e da godere fino in fondo: lo consiglio agli amanti dei romanzi storici, perché ben documentato e credibile, e in generale a chi cerchi una lettura avvincente: per intrattenersi senza necessariamente spegnere il cervello.