Gwyneth Lewis – Lingua Madre

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‘Iniziai a tradurre nel settantatré
nel cortile della scuola. Per spasso
anzitutto – l’occasionale “cazzo”
per il mordente del fumo d’un’altra lingua
in fondo alla gola, i suoi acri agenti chimici.
Presto, fui preda di intere frasi
dietro il capanno, e le lezioni di gallese
mi parevano una noia. Iniziai con pubblicazioni,
Jeeves & Wooster, Dick Francis, James Bond,
sotto copertine gallesi. Per un po’ funzionò
finché mamma, una domenica sera, scoprì
Jean Plaidy dentro una concordanza gallese.
E vai con le ramanzine: una lingua per tutta
una vita, urlava lei. Troppo tardi per me.
Presto, presi a sniffare Simenon
e Flaubert. Dovevo leggerne sempre di più
perché facesse effetto. Una notte, andai in OD
dopo aver letto troppo Proust.
Mi ripresi, però mi spaventai. Per un po’
mi limitai al gallese, però era insulso
e il mio gusto mutava. Ben presto
ripresi a tradurre, scoprii che tre
lingue non erano abbastanza. Il “ch”
tedesco fu semplice, Rilke un ronzio…
Per una feticista delle lingue come me
il sesso è parte del problema. Le Ümlaut sono
spossanti, per cui mi serve un uomo multilingue
ma sono rari nel Galles dell’ovest e sono, di norma,
già sposati. Se solo mi fossi mantenuta
un po’ più pura, di gusti più semplici,
il gallese sarebbe ancora vivo …
                                  Detective, lei parla russo
‒ si dice ‒ e giapponese.
Me ne bisbiglierebbe un poco sottovoce?
La imploro. Per favore…?’


da Chaotic Angels: Poems in English (Bloodaxe Books, 2005)
www.bloodaxebooks.com
https://www.bloodaxebooks.com/ecs/product/chaotic-angels-825
Posia scelta da Emilia Mirazchiyska, curatrice della serie


Traduzione di Angela D’Ambra
Angela D’Ambra si è laureata in Lingue e Letterature Straniere (Università di Firenze) nel 2008. Nel 2009 ha conseguito il diploma di Master II in traduzione di testi post-coloniali in lingua inglese (Pisa); nel 2015, la laurea in Lettere moderne (Firenze); nel 2019, la laurea magistrale in Teorie della Comunicazione (Firenze). Dal 2010 traduce, a livello amatoriale (non-profit), poesia postcoloniale in lingua inglese. Le sue traduzioni sono apparse su varie riviste italiane online e cartacee. Ha pubblicato tre libri di poesia canadese in traduzione italiana: Gary Geddes, Essere morti a Venezia (novembre 2019); Glen Sorestad, Betulle danzanti (febbraio 2020), Susan McMaster, Visitazioni (marzo 2020). Le tre plaquette sono pubblicate da IMPREMIX, Torino.
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Gwyneth Lewis è parlante bilingue (gallese e inglese); dopo il riconoscimento quale poetessa in lingua inglese, al tempo dei sui studi oxoniensi, nei primi anni ottanta, ha pubblicato un’antologia, “Sonedau Redsa a Cherddi Eraill” (1990) anteriore alla pubblicazione di “Parables & Faxes” (Bloodaxe Books, 1995) raccolta che segna il suo debutto in lingua inglese. La sua prima sequenza poetica, “Welsh Espionage” è significativa perché vi si sostiene l’idea della “Welshness” come valore da introdurre di soppiatto, fra le righe della cultura inglese dominante, andando oltre le molte stanze formali; un’idea ispirata dalle prime poesie “spy-in-the-northern-landscape” di Auden. Gwyneth Lewis è stata nominata Poeta Nazionale del Galles nel 2005, prima autrice insignita del titolo di poeta laureato. Ha pubblicato sei libri di poesia in gallese e in inglese, seguiti da “Chaotic Angels” (Bloodaxe Books, 2005) che raccoglie i testi di tre raccolte inglesi precedenti: “Parables & Fakes” (1995), “Zero Gravity” (1998) e “Keeping Mum” (2003). La sua epica moderna “A Hospital Odyssey” (Bloodaxe, 2010) e il successivo “Sparrow Tree” (2011) sono pubblicati separatamente. Il suo primo libro non-fiction, “Sunbathing in the Rain: A Cheerful Book on Depression” (Flamingo, 2002) figurava nella rosa dei finalisti per il Mind Book of the Year. Il secondo, “Two in a Boat: A Martial Voyage” (Fourth Estate, 2005), racconta un viaggio fatto con il marito, su una piccola imbarcazione, da Cardiff fino al Nord Africa. Ha studiato al Girton College di Cambridge, e ha conseguito un dottorato di ricerca in inglese a Oxford con una tesi sui falsi letterari nel 18° secolo. Dopo aver lavorato molti anni come produttore di documentari e direttrice della BBC gallese, è diventata scrittrice freelance. È membro della Royal Society of Literature, della Welsh Academi e della NESTA. Vive a Cardiff.

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