I labirinti del Male
Alben, un luresindo (mago e saggio), raggiunge il prode Ian Aranill, detto Dragonero, nella sua magione di Solian. Porta cattive notizie: il vasto Impero Erondariano, di cui Ian è scout, è minacciato da un antico male che si sta risvegliando nella sperduta località di Thule e che potrebbe mettere in pericolo l’esistenza stessa dell’Impero. Dragonero, insieme ad Alben e ai suoi fidi compagni Gmor, un orco intelligentissimo e colto, e Sera, un’elfa dei boschi, dovrà mettersi sulle tracce di Caen, un Reietto dotato di poteri inimmaginabili. Scoprirà presto che l’unica possibilità di salvezza per il suo mondo è un’insolita alleanza con una creatura potente e altrettanto malvagia.
Stefano Vietti utilizza i personaggi creati insieme a Luca Enoch per una serie fumetti di successo (Dragonero, Sergio Bonelli Editore) per scrivere un appassionante romanzo fantasy venato di steampunk nel quale il Male non è quello che sembra e, anche quando è assoluto, è generato dagli interessi umani. Una riflessione di fondo che accompagna gli eroi lungo tutta la loro avventura, leggibile anche da chi non conosce il fumetto.
La scrittura è piana, senza fronzoli, i capitoli brevi, incalzanti, il finale commovente. Un buon esordio narrativo per uno dei più apprezzati sceneggiatori italiani.