Il romanzo “Catena alimentare” di Stefano Tevini è una distopia che ci mostra un futuro in cui la gente è valutata solo per ciò che produce e i reality show finiscono spesso con l’uccisione dei partecipanti. Il libro è strutturato in episodi, come se fosse una serie televisiva, e il protagonista, Gootchi, lavora in un ufficio alle dipendenze di Renò, un borioso che spesso lo umilia di fronte alla bella Amy. In cerca di aiuto, Gootchi si rivolge a Gooroo, che lo aiuterà ad “alzare la testa”. Da qui comincia il suo viaggio attraverso un mondo di sangue, violenza e pessimismo cosmico che lo porterà al riscatto personale, che però, nella società dello spettacolo, ha un prezzo molto alto da pagare.
Il mondo descritto da Tevini è estremamente violento e crudele, ma ogni scena di violenza ha un ruolo importante nella storia e nella trasformazione di Gootchi. L’autore utilizza nomi derivati da marche famose per i personaggi, il che aggiunge una nota di ironia e verosimiglianza.
Nonostante la struttura a episodi possa risultare insolita, il libro risulta molto scorrevole e ben scritto. L’autore riesce a creare un mondo distopico credibile e interessante, che risulta spaventosamente realistico, soprattutto perché diretta (de)generazione del nostro presente.
Un horror distopico non adatto ai deboli di stomaco, ma talmente ben scritto, interessante e avvincente da poter essere letto anche da chi non ama il genere. Solido e ben costruito, ci invita a riflettere sulla società in cui viviamo e sui valori che le attribuiamo.