Una visione inglese su una guerra italiana
Eccellente manuale dedicato alla prima guerra mondiale sul fronte italiano, la cosiddetta “guerra bianca”, combattuta sulle montagne innevate e sugli altipiani delle Alpi, nelle valli e lungo i candidi greti dei fiumi Isonzo e Piave, e sul Carso roccioso e calcareo. Il testo, che non perde mai di vista il rigore scientifico ma concede anche il giusto spazio alla memorialistica e alla divulgazione, racchiude in sé i molti pregi e i pochi difetti della scuola storiografica anglosassone, cui l’autore appartiene. A parte la ricostruzione degli eventi bellici, approfondita fino alla rotta di Caporetto ma con qualche svalutazione di troppo circa la resistenza italiana sul Piave e la decisiva battaglia di Vittorio Veneto, l’opera si segnala per la descrizione delle condizioni politico-sociali da cui la guerra fu determinata e caratterizzata. Da ricordare i capitoli sull’intervento italiano del 1915, imposto a un Parlamento inerte dall’azione congiunta di Vittorio Emanuele III, Antonio Salandra e Sidney Sonnino, sulla letteratura di guerra, con accenni alle esperienze di Giuseppe Ungaretti, Scipio Slataper e Gabriele D’Annunzio, sulla retorica e l’autocensura del giornalismo nazionale, e sulle concezioni tattiche del generalissimo Luigi Cadorna, imperniate sulla sciagurata pratica dell’attacco frontale.