La luna è tramontata è purtroppo un titolo meno noto tra i romanzi di John Steinbeck, ma merita una lettura perché affronta il tema, caro all’autore, del ruolo di vincitori e vinti nella storia umana e aggiunge una riflessione sulla guerra come male assoluto, come elemento che impedisce un qualsiasi tipo di convivenza e genera crudeli illusioni.
Durante la guerra, i tedeschi occupano un piccolo villaggio della Norvegia. Gli abitanti, sorpresi e addolorati, sulle prime non trovano la forza di opporsi, ma progressivamente la coscienza civile si risveglia, dando origine a una vera e propria guerriglia che richiederà un sacrificio importante.
Il punto di forza del romanzo sta nella caratterizzazione e nell’approfondimento dei personaggi, che si trovano contrapposti a causa di un destino sul quale sembrano non avere potere: il colonnello tedesco a capo dell’operazione è consapevole dell’ottusità degli ordini a cui non può sottrarsi, mentre il mite sindaco, all’inizio presentato come un inetto impacciato, assume progressivamente il ruolo dell’eroe e affronta il suo fato citando Socrate, mostrando così un’imperturbabilità e una solennità di matrice classica, nata dalla profonda consapevolezza di aver fatto il proprio dovere.
L’inconfondibile stile di Steinbeck riesce a unire toni più leggeri a vibrazioni drammatiche che conferiscono al romanzo un tono epico, riuscendo non di rado a commuoverci.
Lettura sempre scorrevole in cui la trama si dipana veloce: consigliata a chi cerca un libro di ridotte dimensioni ma di grande contenuto.