Cronaca di una strage degli innocenti realmente avvenuta il 10 giugno del 1944 a Oradour, ridente paesino francese situato nella regione del Limousin, da parte di una compagnia di SS, Il massacro di Oradour è un libro interessante e ben documentato, ricco di testimonianze e di stralci dall’ignobile procedimento processuale che si tenne soltanto nel 1953. Eppure alla scrittura di Kruuse manca l’anima: nonostante lo stile narrativo adottato dall’autore e le testimonianze delle vittime, manca completamente il pathos, e gli avvenimenti descritti finiscono inevitabilmente per apparire remoti e poco coinvolgenti, quasi lo storico olandese avesse voluto depurarli da qualsiasi emotività. Il che diventa un ossimoro e finisce per appiattire le ducento pagine di cui è composto il volume.