Diciassette storie di mirabile normalità
Gli attentati compiuti da un tranquillo padre di famiglia con la passione per gli esplosivi; due sconosciuti in attesa di sparare durante un safari umano; un giovane sacerdote, ignaro del suo futuro di prelato, in un doloroso duello contro il desiderio; le disgrazie di un cuore espiantato, in corsa verso una seconda vita; un uomo risoluto a condividere la casa con un branco di lupi; un’artista vestita da sposa che attraversa l’Europa in autostop. Fatti realmente accaduti che si sciolgono in fantasie folgoranti e divagazioni autobiografiche, come i giochi al parco con il nipotino. La sterilità di una generazione che ha messo le proprie ambizioni personali posto davanti a tutto, e a tutti.
Diciassette storie di mirabile normalità, traboccanti di bruciante amore per la vita, scaturite dagli angoli di una quotidianità fenomenale e fenomenica.
Lo stile asciutto e misurato di Covacich brilla nelle riflessioni, in contrasto con lo squallore, sempre sullo sfondo, del nostro Paese alla deriva, dove la prospettiva di essere genitori riempie di terrore.
La sposa è un flusso ininterrotto di pensieri sul presente: uno sguardo che caratterizza la scrittura di Mauro Covacich da sempre. É così che il viaggio della mente inizia alla fine di ognuno di questi racconti; e ci vorrebbe un forte desiderio di rimozione per ignorarlo.