Indaco, una poesia che dà il titolo al libro più recente di Ellen Bass
Indigo (“Indaco”, in italiano) è una poesia che dà il titolo al libro più recente di Ellen Bass. La poesia parla del piacere di essere vivi, come nei versi Vorrei aver sposato un uomo che lo voleva così tanto da segnarlo come si fa con un libro, sottolineando, evidenziando, scrivendo a margine, che ero qui (trad. di Valentina Meloni). Nella stessa poesia accenna al suo destino ineluttabile di essere mortale in un colloquio con la figlia, rendendo poetica la propria presenza su questo pianeta, che decide di marcare con un linguaggio pungente, quasi scientifico, sconcertante e pieno di altri aggettivi e paradossi. Morte / vita. Gioia / dolore. Successo / frustrazione. Gioventù / Invecchiamento.
L’indaco, la pianta, è una delle figure che illustrano il corpo sano di un uomo che sembra assaporare ogni momento della vita. D’altra parte, la parola indaco rappresenta anche una sfumatura di blu intenso, il colore della sensibilità, che stimola la verità, l’ordine e la guarigione. È il colore del chakra frontale, il nostro terzo occhio, quello che vede tutto. Se il tempo potesse essere rappresentato a colori, sarebbe certamente indaco.
La Bass cattura la plasticità del tempo, la bellezza dell’ineffabile, qualcosa che semplicemente è o avrebbe potuto essere vero. Questo libro custodisce epifanie in versi effimeri, eterni da portare sotto le braccia.
Si può leggere la poesia Indaco, nella traduzione di Valentina Meloni, cliccando qui.
Qui un articolo di Valentina Meloni su Ellen Bass.