Cristiana Astori – Tutto quel blu

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Tutto quel blu è un giallo postmodernista che rispecchia perfettamente lo stile di Quentin Tarantino, in cui citazioni e media diversi si fondono in un tutt’uno, diventando parte integrante della storia. La protagonista, Susanna Marino, è una ragazza affetta da narcolessia che torna a combattere la sua malattia mentre cerca di ricostruire la sua vita dopo la morte (nei romanzi precedenti) di molte persone a lei care, e un’ingiusta accusa di omicidio. Susanna trova conforto in una videoteca che però sta per scomparire. Proprio in quel momento della sua vita, le si presenta l’opportunità di lavoro di recuperare un film perduto, mai distribuito, per un investigatore privato molto sui generis, il che la porterà a essere coinvolta in un delitto inspiegabile. Una ridda di personaggi secondari e di citazioni cinematografiche fa da contorno alla vicenda principale.

Il romanzo è avvincente e ben scritto, con una trama che ci tiene incollati fino all’inaspettata rivelazione finale. La suspense cresce continuamente, accompagnata da momenti di morte e sangue. La storia è originale e innovativa, con uno stile moderno e accattivante che non deluderà i lettori appassionati del genere. La protagonista è ben caratterizzata, e non è difficile empatizzare con lei.

Un giallo originale, scritto con uno stile fresco e moderno, ma allo stesso tempo curato e accattivante, che sa utilizzare tutti i cliché del genere in maniera furba e intrigante. Consigliato a chi cerca una storia piena di colpi di scena, adatta anche ai cinefili.

All’interno del libro, il racconto La bambina pagana di Ilaria Tuti, vincitore del premio Gran Giallo Città di Cattolica 2014. Un’aggiunta che rende ancora più appetibile il libro per i lettori appassionati del genere giallo: i primi passi di un’autrice che a breve sarebbe diventata una delle più importanti del giallo italiano.

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