Ben Pastor ci catapulta nell’assedio di Stalingrado durante la Seconda guerra mondiale. Il protagonista, Martin Bora, è un ufficiale della Wehrmacht che è già stato protagonista di svariate avventure in una serie di romanzi gialli a sfondo storico.
La narrazione in prima persona ci accompagna attraverso le nevicate russe, tra le tombe dei soldati, mentre Martin combatte la sua battaglia decisiva. Scrive lettere alla moglie Benedikta e rievoca il suo passato in Prussia Orientale. Il verde, simbolo di vita, si contrappone al bianco della morte, rappresentato dalla neve russa.
Il giaciglio d’acciaio è un giallo paradossale, che si distingue dai soliti racconti del genere: il vero mistero qui, infatti, è la morte stessa, incarnata da titolo. Un’opera che ci spinge a riflettere sulla lealtà, sulla giustizia e sulla fragilità umana in tempi di guerra.