I danni del manicheismo religioso
Bierce dà il meglio di sé in questo romanzo breve presentato come diario di un novizio che, malgrado la sua religione, subisce il fascino irresistibile di una fanciulla innocente e piena di vita fino a desiderarne una liberazione ultraterrena. Ottimo esempio dello scempio intellettuale che la cattiva religione può fare di un’anima pura, è coinvolgente fin dalle prime righe, e ci conduce cautamente attraverso il delirio religioso del protagonista, facendoci affezionare a lui e alle sue piccole ribellioni prima di svelarci le pieghe più oscure del suo animo. Non un capolavoro, ma un romanzo che vale la pena di leggere.