Lo stato delle anime
che si contorcono
è migratorio
mentre sperano
che sia transitorio
come essere smarrite
in un multipiano
o confinate
in un dormitorio
dove ogni cosa è proibita
non c’è partecipazione
e nessuna possibilità
di esplorazione.
Se lo trasformano
in allegoria
per andarsene il clamore
cresce fino a un furore
sentito sempre più:
quella lacrimosa teorìa.
Traduzione di Gloriana Orlando
Poesia tratta da ‘The Attitudes’ di Katie Griffiths (Nine Arches Press, 2021): https://ninearchespress.com/…/poetry…/the-attitudes.html
Poesia in lingua originale a fondo pagina
Note di traduzione – Il termine traduzione deriva dal latino traduco – porto oltre – che era usato più che altro nel linguaggio militare per indicare lo spostamento degli eserciti da una parte all’altra. Ma io preferisco rifarmi a Lucrezio, (“alio possim traducere animi motus” De rerum natura libro IV, verso 1072 ), così intendo la traduzione: “spostare altrove i moti dell’animo”. Perché questo fa il traduttore, sposta nella propria lingua i moti dell’animo che il poeta ha espresso nella sua, ma per fare questo non sempre può rimanere fedele al testo. In generale non c’è sempre corrispondenza perfetta tra la costruzione sintattica di una lingua e quella di un’altra, se poi si traduce poesia il discorso diventa ancora più complicato, perché il poeta si serve di metafore, spesso di figure retoriche ardite, conia termini, utilizza immagini oniriche per dare voce ai propri sentimenti… e non sempre tutto questo è semplice da tradurre. Lo ha detto molto bene Italo Calvino nella postfazione alla sua traduzione dei Fiori blu di Queneau, coniando la definizione di “traduzione reinventiva che è l’unico modo d’esser fedeli a un testo di questo tipo”.
Quando mi fu proposto di tradurre la poesia Purgatory di Katie Griffiths accantonai subito l’idea, perché mi era già capitato di cimentarmi nella traduzione di questa poetessa, che ammiro molto, ma che rende veramente difficile il compito del traduttore per l’uso estremamente creativo che fa della lingua poetica, poiché “ama creare collisioni tra parole e idee, coniando nuovi termini che seguono la sua fantasia e accostando tra loro immagini, estremamente distanti, con legami insospettabili”. Poi però mi sono imbattuta in una nota del poeta e critico letterario americano Aldon Lynn Nielsen che lanciava una sfida a chi si fosse eventualmente cimentato nel tentativo di rendere quei versi complessi, carichi di significati nascosti e con un ritmo interiore impossibile da trasformare in un’altra lingua. Andai a dormire rafforzata nella convinzione di lasciar perdere, ma “la notte porta consiglio” e anche in questo caso il detto popolare ha avuto ragione. Mi sono alzata determinata ad accettare la sfida di Aldon e mi sono cimentata nella traduzione!
Ne ho lungamente discusso con Katie e alla fine abbiamo raggiunto un accordo.
Per rispettare il ritmo ho modificato la disposizione di alcune parole e nella seconda parte ho sostituito due termini per conservare la rima.
Alla fine penso di avere vinto la sfida con la mia traduzione reinventiva di Purgatory!
Gloriana Orlando
Testo originale:
Katie Griffiths – Purgatory
Wriggling souls
are migratory
hoping the state
is transitory
like being lost
in a multi-storey
or confined
to a dormitory
where all’s forbidden
not participatory
no chance to be
exploratory.
Whether they finesse
it into allegory
the clamour to leave
grows to a furore
heard ever more:
that old sob story.