Seguiamo il protagonista, un giovane scrittore russo chiamato Pyotr, attraverso una serie di avventure surreali e oniriche che lo conducono in un mondo al di là della realtà conosciuta. Il romanzo si svolge in due epoche distinte: l’Unione Sovietica degli anni ’20, con il personaggio di Chapayev, un leggendario comandante dell’Armata Rossa, e l’era post-sovietica degli anni ’90, quando la Russia è alle prese con il caos del capitalismo emergente.
L’abilità di Viktor Pelevin nel mescolare la storia e la mitologia russa con i concetti filosofici orientali è straordinaria. Il titolo stesso, Il mignolo di Buddha, suggerisce un legame tra la tradizione buddista e la narrazione russa, che il romanzo esplora in profondità. Il protagonista, Pyotr, si trova costantemente in situazioni bizzarre e assurde che pongono domande fondamentali sulla natura della realtà, dell’identità e della conoscenza.
La scrittura di Pelevin è vivida e ricca di ironia, il suo stile affilato e incisivo, con un tocco di sarcasmo che permea il romanzo. L’umorismo e il cinismo con cui Pyotr osserva il mondo che lo circonda sono esilaranti, ma sotto la superficie c’è una profonda critica sociale e politica.
Una delle caratteristiche più affascinanti del romanzo è la sua esplorazione delle identità multiple. Pyotr vive in una realtà in cui è costantemente sfidato a confrontarsi con diverse versioni di se stesso, sia nel passato che nel presente. Il tema dell’identità è collegato alla natura elusiva della verità, alla quale come lettori siamo costantemente esposti.
Il mignolo di Buddha è anche una riflessione sulla natura della storia e della memoria. Pyotr è coinvolto in eventi storici cruciali, ma la sua percezione di questi eventi è sempre sfumata, incerta e distorta. Questo solleva domande profonde sulla veridicità della Storia e sulla nostra capacità di comprenderla oggettivamente.
Non esito a definire quest’opera di Viktor Pelevin è un capolavoro della letteratura contemporanea, un’opera che sfida e incanta con la sua narrazione audace e le sue profonde riflessioni filosofiche. Pelevin si dimostra un maestro nell’incanalare il surrealismo e l’umorismo in una trama complessa e affascinante. Il mignolo di Buddha è una lettura obbligata per chiunque cerchi un’esperienza letteraria che vada oltre i confini del convenzionale e si immerga nelle profondità della mente umana e della storia.