L’ennesimo memoir
Altro memoir di Auster. Stavolta l’autore parte dalle sensazioni che ha provato fisicamente (sofferenza, desiderio) e dai luoghi in cui è vissuto per raccontare gran parte della propria vita, mettendo in evidenza un punto di vista ormai maturo per scoprire se stesso. La seconda persona, di cui l’autore si avvale, e l’autocelebrazione, però, lo rendono eccessivamente pesante. La lettura è allietata soltanto dallo stile poetico e dalla bravura nel trasmettere il senso del passare del tempo, dell’invecchiare, appunto. Ma, data la quantità di memoir pubblicati da Auster (cui evidentemente troppo piace parlarsi addosso) è un libro che si può tranquillamente evitare.