Julien Gracq – Nel castello di Argol

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Dalla torre d’avorio di Gracq

Presuntuoso come pochi, Julien Gracq descrive un ménage a trois, spesso sublimato dal mondo simbolico, senza scrivere mai un solo dialogo (ma connotando i dialoghi dei personaggi e lasciandoli intuire al lettore) in un gioco sottile ma che mostra presto la corda, soprattutto perché lo scrittore sembra guardarci dall’alto e infliggerci la sua narrativa pretestuosa e sterile come se fosse un privilegio addentrarsi nei meandri della sua mente. Incantevoli alcune descrizioni, ma i filosofeggiamenti fini a se stessi, inseriti in un tardo-romanticismo di maniera, lasciano sospesi i personaggi, alla mercé dell’irrealtà cui sono legate le loro vicende e l’irresolutezza compiaciuta dell’autore. Il classico esempio della torre d’avorio.

 

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021), "Ci sedemmo dalla parte del torto" (con Viviana E. Gabrini, Prospero, 2022), "Niente per cui uccidere" (con Viviana E. Gabrini, Calibano, 2024) e "Trasformazioni. Storie dal pianeta che cambia (con Giovanni Peli, Calibano, 2025). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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