Proprietario di un ristorante nel Veneto degli affari e delle connivenze, Giorgio Pellegrini è sposato con la succube Martina e ospita in una saletta riservata, regolarmente bonificata da cimici, le riunioni non proprio specchiate dell’avvocato Sante Brianese, onorevole in procinto di rielezione. Ma Brianese cerca di ingannare Pellegrini, che ha un passato oscuro e violento da criminale. Riuscirà il nostro eroe cattivo a sventare il diabolico piano dell’avvocato?
Alla fine di un giorno noioso riprende il protagonista negativo di Arrivederci, amore, ciao dieci anni dopo, regalandoci un altro viaggio nell’abisso dell’animo umano, dal quale non c’è ritorno e che quindi non offre un lieto fine, ma che ci costringe a confrontarci con le ombre che si nascondono in ciascuno di noi, soprattutto perché simpatizziamo con un personaggio detestabile solo perché i suoi nemici sono peggio di lui.
Con una scrittura asciutta e priva di orpelli, cruda e tagliente come uno stiletto, e una narrazione aliena da sentimentalismi e dai buonismi da quattro soldi che vanno tanto di moda, Massimo Carlotto ci trascina in un mondo di intrighi, vendette e oscuri segreti. Il romanzo è denso di avvenimenti, che procedono a ritmo incalzante per regalarci un noir moderno per palati forti, pronto a scuotere e a far riflettere. E che smaschera il perbenismo ipocrita di certa provincia.