Due bei racconti a sé stanti accorpati in un unico volumetto che vale la pena recuperare. In teoria si tratterebbe di racconti gialli, ma la maestria degli autori li porta a scrivere fuori dagli schemi classici del genere permettendosi di usarne gli stilemi con grande originalità.
Sodio Azide, di Loriano Macchiavelli, narra di una morte per negligenza, di un delitto senza dolo ma non per questo meno criminale, e ci porta a riflettere sull’accidentalità dei fatti. L’investigatore è un dilettante, e lui solo scoprirà la verità.
A.S., invece, segue le vicende di Angelo Santi (A.S.), professore che studia le vicende di un oscuro martire del Risorgimento, tale Agenore Stappini (A.S.). Mal gliene incoglierà, perché gli occhi grigi e irresistibili di una ragazza decreteranno il suo destino tragico, che si compirà in un assassinio senza testimoni (a parte i lettori).
Curioso questo accorpamento di due opere così diverse e così originali, con due frontespizi che si richiamano nei loro contrari: “A.S.” e “Sodio Azide” (“S.A.”).