Jonathan Coe – La famiglia Winshaw

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La famiglia dei vizi capitali

Una dose promettente di humour britannico, frizzante e caustico al punto giusto, segna l’avvio della vicenda: uno scrittore depresso e inconcludente si trova a realizzare la biografia di una famiglia di malvagi ben introdotti nelle varie “cricche” che prosperano nell’era thatcheriana. Il romanzo, tuttavia, si disperde presto in un pastiche improbabile di stili e generi, i cui piani temporali sono tanto ballerini da far venire il mal di mare, per ricomporsi poi in un pamphet assai poco credibile. Tesi di fondo: gli orribili Winshaw sono la causa di tutti i mali, dalle guerre nel mondo al collasso del sistema sanitario; il “Grande Vecchio” in salsa inglese, insomma. Se aggiungiamo l’aggravante di un finale assurdo, otterremo l’esito deludente di un’opera il cui autore ha voluto decisamente strafare.

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Giorgia Boragini è nata a Bologna qualche decennio fa. Vive e lavora in quel di Brescia. Laureata in Giurisprudenza per necessità, accanita lettrice per passione, ama osservare il mondo per trarne talvolta qualche storia. Frequenta con impegno discontinuo laboratori di scrittura creativa. Il suo primo romanzo, "Il copione del delitto" (Liberedizioni, 2013), si è aggiudicato, da inedito, il secondo posto al concorso Manerba in Giallo, edizione 2011. Nel 2017 è stata pubblicata la sua raccolta di racconti "Tipi da Bar" (Prospero Editore). Con "Mai rovinare il pranzo di Ferragosto!" (Liberedizioni, 2019) è tornata a cimentarsi con il genere giallo.

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