Manu, Ugo e Fabio sono amici fin dai tempi delle scuole medie, ma la vita, come spesso accade, li divide e li porta su strade diverse. Dopo svariati anni, Ugo torna a Marsiglia per vendicare la morte di Manu, rimanendo ucciso a sua volta. Toccherà a Fabio, il poliziotto, trovare la verità sulla morte dei due amici.
Il romanzo si presta a una lettura stratificata. Il livello più superficiale esprime una storia di genere poliziesco incalzante e ricca di personaggi che partecipano alla vicenda a vario titolo. Un secondo livello ci fa scoprire la città di Marsiglia, la meno francese delle città francesi, dove coabitano culture diverse con difficoltà di integrazione e la malavita intride il tessuto sociale.
C’è poi un livello più intimo, attinente al protagonista che, narrando in prima persona, svela tutta la propria umanità. A suo tempo vissuto anche lui sul filo dell’illegalità, agisce la sua professione più come educatore che come giustiziere; per non perdere l’aderenza alla realtà, e soprattutto l’anima, rimesta a suo agio nel fango delle vite altrui.
La scrittura scarna, precisa, quasi telegrafica, a tratti anche poetica, mantiene sempre alto il ritmo, e lo sguardo tagliente dell’autore getta una luce non scontata sull difficoltà di vivere in una città variegata e piena di contraddizioni, che si traduce nella più generale difficoltà dell’esistenza.
Profondo e appassionante.