Un caso di cronaca nera riemerge dal passato: ventitré anni fa la diciottenne Irene Calamai è stata uccisa, seviziata e abbandonata in un dirupo sulle colline della Versilia. Un omicidio brutale, di cui benne incolpata Nora Beckford, figlia ventenne di un famoso scultore inglese.
Il periodico di cronaca nera diretto da Dario Corbo, il giornalista che allora seguì le indagini e il processo più di tutti gli altri, chiude. Ed è un momento difficile del suo matrimonio. Ma la Beckford ha finito di scontare la sua pena, e al giornalista viene offerta la possibilità di scrivere un libro sulla vicenda. Le indecisioni di Corbo vengono superate grazie all’incoraggiamento di un magistrato d’assalto, che gli facilita l’accesso a incartamenti e a indizi che vennero tralasciati, e al fatto che si tratta di un lavoro ben pagato. Da subito la storia appare torbida, e insinua sospetti sulle indagini dell’epoca.
La narrazione si snoda rispettando il genere noir, e sviluppa un’inchiesta giornalistica che non risparmia dubbi e colpi di scena, rivelando nel personaggio di Corbo – e in quelli che gli ruotano attorno – un’umanità ora fragile, ora senza scrupoli, capace però di dare una svolta alle vicende. I personaggi sono vividi e credibili, la scrittura efficace, la storia intrigante e il finale per niente scontato. Simi si riconferma autore di razza, da tenere d’occhio.