Tristi bestiari latini
Ispirandosi a Esopo, Fedro narra versificando apologhi di animali parlanti, facilmente riferibili all’esperienza umana. Rispetto alla serenità del classico modello greco, l’autore, schiavo in gioventù, poi liberto di Augusto, e sul finire della vita vittima di Seiano, conferisce alle sue favole una coloritura autobiografica, dolente e piena di amarezza, che dà loro un tono più moderno e, diremo quasi, a noi più vicino.