Tra Kafka e Chuang-Tzu
Documenti, prego di Andrea Vitali è un romanzo in equilibrio tra Kafka e Chuang-Tzu. Dal primo prende la suggestione del meccanismo giudiziario che stritola il malcapitato finito, innocente, nelle maglie della giustizia (ma cosa si può aggiungere a quanto già magistralmente detto nell’ansiogeno capolavoro Il processo, riguardo all’assenza di difese dell’individuo al cospetto di un potere cieco, rigido e spietato, soprattutto quando non si conosce la colpa di cui si è accusati?). Dal filosofo taoista, invece, viene pescato il senso del Sogno della farfalla: Una volta Chuang-Tzu sognò di essere una farfalla. Al suo risveglio si accorse di non sapere se egli era Chuang-Tzu che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che aveva sognato di essere Chuang-Tzu.
Senza voler svelare ulteriori elementi della narrazione, a mio avviso il romanzo si regge su una scrittura agile e coinvolgente anche se la storia non brilla per originalità.
Mi è piaciuto, lo consiglio