Dove vai in vacanza?

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Tre registi davvero poco simili tra loro, sia nello stile di sceneggiatura che nella confezione scenica, raccontano in tre episodi indipendenti una versione comica della vacanza italiana, che sia il ritorno di fiamma per una ex, la fuga rocambolesca in Africa o un’imposizione culturale dettata da figli troppo snob. Dove vai in vacanza? (1978) è un film a episodi, genere che andava per la maggiore negli anni Settanta, commedia erotica di alto profilo, che tocca argomenti insoliti per il genere: il femminismo, l’omosessualità, la poca comprensibilità dell’arte moderna, il conflitto generazionale.

Il primo episodio, Sarò tutta per te, diretto da Mauro Bolognini (scritto da Gianviti e Scarpelli, colonna sonora di Morricone), vede protagonisti Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli, una vecchia coppia che prova ad avere una nuova storia dopo anni di separazione. Tognazzi viene piantato dall’amante, torna dalla ex moglie e ne combina di tutti i colori per restare solo con lei e scacciare i rivali. Memorabile la scena in cui Tognazzi si scatta una polaroid al pene. Il segmento si ricorda per la presenza di comparse provenienti dalla commedia sexy come Lory Del Santo, Marilda Donà, Lorraine De Selle, Brigitte Petronio ed Elisabetta Pozzi. Bolognini non può fare a meno di mettere il dito su un tema che gli sta a cuore: l’omosessualità latente di certi uomini troppo virili, che si reputano sciupafemmine e maschi fino in fondo.

Luciano Salce dirige Sì buana – scritto da Maccari, Continenza e Fiastri – una versione esotica di  Fantozzi, interpretata da Paolo Villaggio e Annamaria Rizzoli, con la partecipazione di Daniele Vargas e di Paolo Paoloni nei panni di un agente assicurativo che scopre un imbroglio messo in piedi per riscuotere una polizza vita. Citazioni da Hemingway a non finire, visto che l’episodio è una parodia de La breve vita di Francis Macomber, primo dei Quarantanove racconti. Musiche ricche di sonorità africane composte da Bixio, Frizzi e Tempera.

Alberto Sordi dirige e interpreta Le vacanze intelligenti, mettendo in scena con Anna Longhi l’epopea estiva di due fruttaroli romani costretti da figli troppo intellettuali a fare una vacanza alla scoperta dell’arte contemporanea. Sonego scrive il segmento, con la collaborazione di Sordi, per puntare l’indice verso tutto quello che non considera degno di essere considerato opera d’arte. Piero Piccioni compone un’interessante colonna sonora.

Un film interessante, da riscoprire, passato di recente sul canale Iris del digitale terrestre.

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Gordiano Lupi (Piombino, 1960), Direttore Editoriale delle Edizioni Il Foglio, ha collaborato per sette anni con La Stampa di Torino. Ha tradotto i romanzi del cubano Alejandro Torreguitart Ruiz e ha pubblicato numerosissimi volumi su Cuba, sul cinema e su svariati altri argomenti. Ha tradotto Zoé Valdés, Cabrera Infante, Virgilio Piñera e Felix Luis Viera. Qui la lista completa: www.infol.it/lupi. Ha preso parte ad alcune trasmissioni TV come "Cominciamo bene le storie di Corrado Augias", "Uno Mattina" di Luca Giurato, "Odeon TV" (trasmissione sui serial killer italiani), "La Commedia all’italiana" su Rete Quattro, "Speciale TG1" di Monica Maggioni (tema Cuba), "Dove TV" a tema Cuba. È stato ospite di alcune trasmissioni radiofoniche in Italia e Svizzera per i suoi libri e per commenti sulla cultura cubana. Molto attivo nella saggistica cinematografica, ha scritto saggi (tra gli altri) su Fellini, Avati, Joe D’Amato, Lenzi, Brass, Cozzi, Deodato, Di Leo, Mattei, Gloria Guida, Storia del cinema horror italiano e della commedia sexy. Tre volte presentato al Premio Strega per la narrativa: "Calcio e Acciaio - Dimenticare Piombino" (Acar, 2014), anche Premio Giovanni Bovio (Trani, 2017), "Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano" (Historica, 2016), "Sogni e Altiforni – Piombino Trani senza ritorno" (Acar, 2019).

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