Romina Braggion – Memorie di una ragazza interrotta

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Un viaggio visionario e perturbante nel cuore dell’umanità

Romina Braggion, con Memorie di una ragazza interrotta, ci guida in un mondo fatto di frammenti, nel quale la realtà si confonde con il simbolico e il quotidiano s’intreccia con l’introspezione. Diviso in episodi ricchi di tensione, il racconto affronta temi come la solitudine, la dipendenza emotiva e l’identità, in maniera coinvolgente e con uno sguardo profondamente umano.
L’autrice costruisce un mosaico di situazioni, ognuna capace di rivelare nuovi dettagli dell’animo della protagonista e del suo rapporto con il mondo circostante. Elisa, accompagnata da una madre severa e ossessivamente protettiva, vive esperienze che oscillano tra la fuga da una vita oppressiva e la ricerca di un rifugio, fisico ed emotivo. Attraverso ambientazioni suggestive, come un eremo immerso nella natura e il percorso di un viaggio inquietante, la storia tocca corde profonde, facendo emergere altri temi come il trauma, il bisogno di appartenenza e il desiderio di libertà. 

Lo stile è affilato ma capace di creare atmosfere dense e avvolgenti. Il linguaggio alterna momenti poetici a dialoghi taglienti, scanditi da un ritmo che segue il flusso delle emozioni dei personaggi. L’autrice non teme di affrontare il macabro e il disturbante, come nella scena iniziale con il pappagallino, che spiazza e prepara a un viaggio narrativo tutt’altro che convenzionale.
I personaggi sono vivi e complessi. Elisa emerge come una figura divisa tra fragilità e forza, mentre la madre rappresenta un contraltare pragmatico e disilluso. I personaggi secondari, come la misteriosa Caterina e la comunità dell’eremo, aggiungono sfumature a un microcosmo nel quale le relazioni umane si rivelano in tutta la loro ambivalenza. L’autrice indaga con sensibilità i traumi e i desideri dei personaggi, in un delicato equilibrio tra azione e introspezione.
L’ambientazione è immersiva, e la struttura episodica favorisce un’interpretazione personale, lasciandoci la libertà di ricollegare i temi e i simboli. La potenza emotiva di alcune scene potrebbe risultare disturbante per chi alla narrativa chiede solo situazioni e soluzioni consolatorie, e anche per questo risulta memorabile.

Un racconto che vorrebbe essere solarpunk, ma va decisamente oltre i recinti della fantascienza utopica per diventare universale.

Memorie di una ragazza interrotta è un’opera che inquieta, un viaggio nell’intimità di una protagonista che riflette le nostre stesse inquietudini. Romina Braggion sa combinare con grande padronanza crudezza e poesia, lasciando il segno anche in una narrazione breve.
Un’opera densa e coraggiosa, consigliata a chi cerca una narrativa che sfidi e provochi senza fare sconti.

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Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario "InPrimis" tenendo la rubrica "Pagine in un minuto" e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli "Sdiario". Ha pubblicato il romanzo "I predestinati" (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti "Oltre il confine. Storie di migrazione" (Prospero, 2019), "Anch'io. Storie di donne al limite" (Prospero, 2021) e, insieme a Viviana E. Gabrini, "Ci sedemmo dalla parte del torto" (Prospero, 2022) e "Niente per cui uccidere" (Calibano, 2024). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.

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