Nivangio Siovara – L’onestà del Moloch

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Nivangio Siovara ci trascina in un mondo sconvolgente, surreale e complesso con il suo romanzo “L’Onestà del Moloch”. In questa intricata narrazione, la vita eterna è una realtà grazie alla scienza avanzata, ma il cervello umano è l’unico organo che non può essere ripristinato, portando a un’atrofia mentale inevitabile. È in questo contesto che quattro amici d’infanzia s’ impegnano in un patto sinistro: quando uno di loro comincerà a perdere la propria mente, gli altri si impegnano a porre fine alle sue sofferenze in maniera definitiva.

Questo romanzo offre un’immersione profonda nei pensieri dei protagonisti e delle complesse dinamiche umane, oscillando tra i punti di vista dei quattro amici (Kan, Akbar, Ik e Imix) in una visione intima delle loro vite, delle loro relazioni e delle loro angosce.
L’autore usa un linguaggio ricco e affascinante per esplorare le loro psicologie, e la trama è una serie di racconti interconnessi, aneddoti e momenti di riflessione filosofica. La storia è arricchita da riferimenti mitologici, citazioni religiose e una profonda riflessione sulla vita, la morte e la noia dell’immortalità. In tutto questo, Nivangio Siovara gioca con il concetto di verità, suggerendo che la realtà stessa sia una costruzione instabile, variabile e ben poco oggettivizzabile: la percezione della realtà è relativa a chi la osserva e alle sue percezioni.

Opera sperimentale, L’onestà del Moloch può sembrare a tratti un labirinto oscuro e indecifrabile, ma è proprio la sua complessità a renderlo, paradossalmente, avvincente. Invita i lettori a esplorare il significato dell’esistenza umana, la percezione della realtà e le profonde connessioni tra i personaggi.
E la figura del Moloch, divinità enigmatica che tutto sa, si staglia come un mistero persistente: i suoi intenti e la sua stessa presenza rimangono incerti, ma rappresenta una forza onnipresente che tiene insieme la storia.

Un’intrigante sfida al lettore, un’esplorazione delle profondità dell’animo umano e della natura fluida della realtà: un’opera che richiede pazienza e attenzione, ma ci ricompensa facendoci sfiorare il significato dell’esistenza, o la sua inesistenza.

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