Fulvio Fiori, con Tutta colpa dell’innocenza, ci propone una raccolta di sedici racconti che esplorano il tema dell’amore in tutte le sue sfumature, dalle più tenere alle più amare, dalle più realistiche alle più fantastiche. Autore poliedrico e originale, ci regala storie che ci fanno riflettere sulla complessità dei sentimenti umani, sulla difficoltà di comunicare e di capirsi, sulla possibilità di cambiare e di migliorare. Con uno stile fluido e ricco di immagini, crea personaggi credibili e coinvolgenti, che vivono situazioni ora paradossali, ora divertenti, ora drammatiche o tutte e tre le cose insieme, ma sempre profondamente umane.
Il filo conduttore è l’innocenza, intesa come purezza, ingenuità, vulnerabilità, ma anche come colpa, responsabilità, scelta. L’innocenza è ciò che ci rende capaci di amare, ma anche di soffrire, di sbagliare, di perdonare. È ciò che ci fa vivere, ma anche morire (giusto per citare un’altra opera di Fulvio Fiori, Vivere mi piace da morire).
Il libro si presenta come un romanzo corale, i cui racconti si intrecciano e si completano, formando un quadro variegato e suggestivo dell’amore ai nostri tempi. Ogni storia ha una sua identità e una sua voce, ma tutte condividono una sensibilità e una saggezza che si trasmettono a noi lettori, suggerendoci senza dire quanto l’amore sia complesso, eppure così semplice. Il risultato è un libro che emoziona, diverte, commuove e, soprattutto, lascia un segno nel cuore e nella mente. Perché ci insegna, senza parere, a guardare l’amore con occhi nuovi, senza pregiudizi, senza paura né rimpianti. Perché, in fondo, se è vero che è Tutta colpa dell’innocenza, è altrettanto vero che tutto è anche suo merito.