Storia di una ladra di libri

0
5457

Storia di una ladra di libri (The Book Thief) è un kolossal statunitense costato 19 milioni di dollari, distribuito in tutto il mondo, con incassi globali che sfiorano gli 80 milioni. In Italia il successo è stato inferiore alle attese con un incasso di circa due milioni di euro, così come i risultati a livelli di premi non sono stati appaganti.
Il regista Brian Percival si è dovuto accontentare di qualche nomination, mentre nella notte degli Oscar ha corso soltanto John Williams con la strordinaria colonna sonora. Il film è stato girato in Germania, nei luoghi dove si svolge l’azione (Berlino, Görlitz, Studi Babelsberg di Potsdam), gode di una ricostruzione scenografica superlativa e di un’ambientazione d’epoca credibile.

Trasposizione cinematografica del best-seller internazionale di Markus Zusak, La bambina che salvava i libri1, scritto nel 2005 e tradotto in tutto il mondo, è la dimostrazione che le buone storie non finiscono mai. Autore, sceneggiatore e regista sono riusciti a scrivere un film emozionante e originale su un argomento sfruttato come la  persecuzione nazista ai danni degli ebrei.
Storia di una ladra di libri è ambientato durante la  Seconda Guerra Mondiale, protagonista del racconto è la piccola Liesel, abbandonata dalla madre, adottata da Hans e Rosa Hubermann dopo la morte del fratello minore. Lisa non sa leggere e non sa scrivere, ma presto colma la sua lacuna grazie al padre adottivo, fino a diventare una divoratrice di libri.

Il film narra l’amicizia intensa che nasce e si consolida tra Lisa e il biondo Rudy, atleta promettente e spasimante della bambina sin dal primo momento. Lo scoppio della guerra mostra tutto l’orrore dell’ideologia nazista con gli squadristi che organizzano falò di libri, seguiti da persecuzioni ai danni di ebrei e comunisti.
La famiglia di Lisa rischia perché nasconde in casa un giovane ebreo, Max, che stringe con la ragazzina un’amicizia fraterna. Sarà proprio Max a far crescere in Lisa l’amore per la lettura e per la scrittura, stimolandone la creatività. Finale tragico, ma il regista lo imposta con leggerezza, senza virate melodrammatiche, ricorrendo allo stratagemma della morte – voce narrante che accompagna lo spettatore sin dai primi (straordinari) piani sequenza della pellicola.

Storia di una ladra di libri è un film privo di difetti, sceneggiato benissimo,

fotografato con colori che conferiscono una grazia d’altri tempi, montato con tempi rapidi e interpretato in maniera straordinaria da Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson.
Molte le differenze con il romanzo, vera e propria storia di formazione di una giovane scrittrice narrata dalla morte, ma è normale, vista la differenza di linguaggio tra cinema e letteratura.
Il regista Percival e lo sceneggiatore Petroni privilegiano il lato spettacolare, rendendolo ancora più credibile grazie ai mirabili effetti speciali che riportano ai tempi oscuri dei bombardamenti su Berlino.

Storia di una ladra di libri dimostra che si può girare un kolossal utile invece del solito film con protagonisti mostri meccanici, supereroi o scimmie alla conquista del Mondo. Consigliato.

1 In seguito ripubblicato in Italia con il titolo del film (ndR).

SHARE
Articolo precedenteWilliam Wall – Dichiarazione circa i recenti esperimenti sull’anima umana
Articolo successivoMarinella Farella – Il gioco
Gordiano Lupi (Piombino, 1960), Direttore Editoriale delle Edizioni Il Foglio, ha collaborato per sette anni con La Stampa di Torino. Ha tradotto i romanzi del cubano Alejandro Torreguitart Ruiz e ha pubblicato numerosissimi volumi su Cuba, sul cinema e su svariati altri argomenti. Ha tradotto Zoé Valdés, Cabrera Infante, Virgilio Piñera e Felix Luis Viera. Qui la lista completa: www.infol.it/lupi. Ha preso parte ad alcune trasmissioni TV come "Cominciamo bene le storie di Corrado Augias", "Uno Mattina" di Luca Giurato, "Odeon TV" (trasmissione sui serial killer italiani), "La Commedia all’italiana" su Rete Quattro, "Speciale TG1" di Monica Maggioni (tema Cuba), "Dove TV" a tema Cuba. È stato ospite di alcune trasmissioni radiofoniche in Italia e Svizzera per i suoi libri e per commenti sulla cultura cubana. Molto attivo nella saggistica cinematografica, ha scritto saggi (tra gli altri) su Fellini, Avati, Joe D’Amato, Lenzi, Brass, Cozzi, Deodato, Di Leo, Mattei, Gloria Guida, Storia del cinema horror italiano e della commedia sexy. Tre volte presentato al Premio Strega per la narrativa: "Calcio e Acciaio - Dimenticare Piombino" (Acar, 2014), anche Premio Giovanni Bovio (Trani, 2017), "Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano" (Historica, 2016), "Sogni e Altiforni – Piombino Trani senza ritorno" (Acar, 2019).