Un racconto moderno di fine Ottocento
Un gentiluomo rovinato dal vizio del gioco, un’orfana con sostanze e bellezza, un incontro alla luce della luna. Non sono gli elementi di un convenzionale feuilleton, perché l’autore, a dispetto delle premesse, nulla concede al romanticismo.
Questo breve racconto, pur mantenendo le ambientazioni e i personaggi del diciannovesimo secolo, ribalta i ruoli tradizionali del maschio e della femmina, svelando pagina dopo pagina il tema eversivo dell’uomo oggetto, o dell’uomo utensile, per usare le parole che lo stesso autore pone in bocca al suo personaggio Edward Hatfield: voi siete l’uomo, in questa storia, e io la donna. (…) Avete comprato un utensile signorina Croft, come pensate di utilizzarlo?
Se L’incantatrice fu una lettura certo disturbante per i giovanotti e sconveniente per le fanciulle di fine Ottocento, può ancora piacevolmente disorientare il lettore e la lettrice di oggi.
Garbatamente spiazzante.