Robert Louis Stevenson – L’Incantatrice

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1755

Un racconto moderno di fine Ottocento

Un gentiluomo rovinato dal vizio del gioco, un’orfana con sostanze e bellezza, un incontro alla luce della luna. Non sono gli elementi di un convenzionale feuilleton, perché l’autore, a dispetto delle premesse, nulla concede al romanticismo.

Questo breve racconto, pur mantenendo le ambientazioni e i personaggi del diciannovesimo secolo, ribalta i ruoli tradizionali del maschio e della femmina, svelando pagina dopo pagina il tema eversivo dell’uomo oggetto, o dell’uomo utensile, per usare le parole che lo stesso autore pone in bocca al suo personaggio Edward Hatfield: voi siete l’uomo, in questa storia, e io la donna. (…) Avete comprato un utensile signorina Croft, come pensate di utilizzarlo?

Se L’incantatrice fu una lettura certo disturbante per i giovanotti e sconveniente per le fanciulle di fine Ottocento, può ancora piacevolmente disorientare il lettore e la lettrice di oggi.

Garbatamente spiazzante.