In questo qui sei in piedi
quasi appoggiata
a un vecchio gelso storto nella languida posa d’un San Sebastiano
metà blindata dalla tua chioma le mani dietro la schiena
legate solo nel pensiero
le frecce –
che non si vedono – non hanno –
né mai ci riusciranno – spillato sangue da te né rovinato altrimenti quella carne tenera – la gola sensuale
la clavicola inerme
il capezzolo sensibile il fianco tentatore
le morbide cosce…
in preda a un potente sortilegio è questo vecchio arciere
a essere trafitto più e più volte
e se solo tu aprissi gli occhi lo vedresti dissanguarsi
della sua anima fragile e logora riversandola sull’erba molle
e i duri sassi che tu calpesti…
Poesia tratta da da Meditamondo (Coazinzola Press, 2013)